se for every il fatto attribuito alla persona offesa è tuttora aperto o si inizia contro di essa un procedimento penale;
Il concetto di reputazione ricomprende, dunque, sia l’onore in senso oggettivo, inteso come la stima della quale l’individuo gode nella comunità in cui vive e opera, sia l’onore in senso soggettivo, inteso come il sentimento di ciascuno della propria dignità morale e della somma di qualità che ciascuno attribuisce a se stesso; tra gli elementi strutturali del concetto di reputazione presume un ruolo di rilievo il decoro professionale, da intendersi come l’immagine che un soggetto ha costruito di sé nel proprio ambiente lavorativo (Tribunale di Monza, three settembre 2007).
L’articolo 595 del Codice Penale italiano, che disciplina il reato di diffamazione, prevede alcune cause di esclusione della punibilità. Queste circostanze, definite dalla legge, possono giustificare o ridurre la responsabilità dell’individuo accusato di diffamazione.
l’ingiuria è commessa in presenza della persona offesa, in quanto il commento oltraggioso è diretto verso di lei;
L’articolo che punisce la calunnia prevede, poi, più specificamente la reclusione da quattro a dodici anni se dal fatto deriva una condanna alla reclusione superiore a cinque anni e la reclusione da sei a venti anni se dal fatto deriva una condanna all’ergastolo.
In quest’ultima ipotesi vengono simulate le tracce di reato, che non devono riguardare veramente accaduto, e che possono consistere in segni e indizi materiali sulla persona del denunciante, o su altri.
Il falso incolpato non deve essere l'agente stesso, nel qual caso si ricadrebbe nella diversa fattispecie di autocalunnia.
Sebbene il codice preveda che "se l'offesa è recata col mezzo della stampa, o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni", con il termine generico "stampa" viene ricompreso anche ogni organo d'informazione soggetto alla legge n.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o advertisement una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate.»
la diffamazione effettuata attraverso social community, blog site o mediante qualsiasi tipo di utilizzo di Net deve considerarsi aggravata in quanto realizzata attraverso un mezzo pubblico.
In tema di calunnia, la proposizione di plurime denunce contenenti false accuse depositate presso più autorità e in luoghi distinti dà luogo a una pluralità di reati, dovendosi escludere l’identità del fatto se la reiterazione della condotta avvenga con modalità spazio-temporali assorted.
Esistono individui che credono di aver agito nella piena legalità, quando invece hanno commesso un reato. Basti pensare che anche una chiacchierata al telefono o su WhatsApp è idonea a much scattare il delitto. Ma procediamo con ordine.
L'articolo recita:: «Chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso reato di calunnia nome, diretta all'Autorità giudiziaria o a un'altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne o alla Corte penale internazionale, incolpa di un reato qualcuno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da thanks a sei anni.
Chiarendo che la pubblicazione di una frase diffamatoria su un profilo Facebook rende la stessa accessibile a una moltitudine indeterminata di soggetti con la sola registrazione al social network e ciò anche con riguardo alle notizie riservate agli “amici”.